La mamma del sole di Andrea Vitali

 La motonave Nibbio, vecchia gloria della Navigazione Lariana, sta effettuando il suo ultimo viaggio.

A Bellano sbarca un’anziana donna: sta cercando il vecchio parroco,

 don Carlo Gheratti. Attraversa a fatica il paese arso dalla canicola estiva,

prima di scomparire nel nulla. Quando arriva la notizia che manca

 una delle ospiti del Pio Ospizio San Generoso di Gravedona,

 sulle due rive del lago i carabinieri iniziano a indagare.

 Un secondo enigma segna l’estate del 1933.

 Dietro pressante richiesta del Partito e della Prefettura,

 i carabinieri devono raccogliere informazioni su una «celebre» concittadina, Velia Berilli,

 madre di quattordici figli, tra legittimi e illegittimi. Perché mai Velia Berilli è diventata così importante? 
Due misteri, insomma, cui si aggiunge un altro problema:

 in caserma si è rotto il vetro del bagno, e aggiustarlo non sarà semplice…

 Ancora una volta, le pagine di Vitali si animano di una piccola folla di protagonisti

e comprimari: dall’equipaggio della Nibbio alle autorità locali,

e poi don Gheratti, il sacrestano Bigé e la perpetua Scudiscia.

 Non possono mancare i carabinieri della locale stazione,

vere star dei suoi romanzi: il maresciallo maggiore Ernesto Maccadò,

l’appuntato Misfatti, il brigadiere Mannu e il carabiniere Milagra,

 che segue giorno dopo giorno, con indomita passione,

 i gloriosi trasvolatori della Seconda Crociera Atlantica.

Con La mamma del sole, Andrea Vitali ha inventato

 un’altra storia in grado di divertire – con una serie di scene irresistibili –

 e al tempo stesso di commuovere.

Crea personaggi letterari in carne e ossa

e narra le loro avventure con uno stile insieme realistico e fantasioso,

 che rivela in superficie e scava in profondità.

Così, raccontando piccole storie di paese,

Vitali racconta la Storia dell’Italia più vera:

quella che già avverte le trasformazioni della modernità

e tuttavia continua a mantenere le sue radici nei riti e nei ritmi del passato.

Storie che non hanno per protagonisti né diabolici assassini,

né potenze del male, ma uomini e donne, buoni e cattivi,

 come avviene nella vita. Storie di piccoli (e grandi) prepotenze,

 di complicità e di debolezze, tutte umane e quotidiane

ma che Vitali sa trattare con l’abilità

di chi ha il dono del narrare con pietas le alterne vicende della realtà di provincia.

Il fascismo, il regime, è fonte di ironia benevola,

ed è descritto solo nelle propaggini minime del potere paesano,

 non interessa all’autore un discorso che non fissi il punto d’interesse

sui personaggi e sulle loro relazioni che creano

un piccolo universo di affetti, di pettegolezzi, di malignità e di dolori pudicamente nascosti. 

Ma che cos’è "la mamma del sole", titolo di questo romanzo?

Se lo chiede, sentendosi ripetere spesso la frase,

 anche il carabiniere Milagra e solo alla fine del romanzo

ottiene una risposta che darà divertita soddisfazione

anche al lettore altrettanto curioso.

Andrea Vitali è nato nel 1956 a Bellano, sulla riva orientale del lago di Como, dove esercita la professione di medico di base.

 Ha pubblicato Il meccanico Landru (1992), A partire dai nomi (1994),

 L’ombra di Marinetti (1995, premio Piero Chiara), Aria del lago (2001)

e, con Garzanti, Una finestra vistalago (2003, premio Grinzane Cavour 2004,

 sezione narrativa, e premio letterario Bruno Gioffrè 2004),

Un amore di zitella (2004), La signorina Tecla Manzi (2004, premio Dessì),

La figlia del podestà (2005, premio Bancarella 2006),

Il procuratore (2006, premio Montblanc per il romanzo giovane 1990),

 Olive comprese (2006) e Il segreto di Ortelia (2007),

 La modista (2008, premio Ernest Hemingway)

 e Dopo lunga e penosa malattia (2008).

Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l’opera omnia.

Un autore che ci fa rivivere la storia italiana

con romanzi veramente avvincenti

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