Tabitha King

 

Tabitha King

Nata a Old Town (Maine) il 24 marzo del 1949, Tabitha Jane-Frances Spruce è una scrittrice americana di successo.

Figlia di Raymond George e Sarah Jane White Spruce, Tabitha ha sette fratelli. Ha frequentato dapprima la scuola “St.Mary’s Grammar” di Old Town, successivamente la “John Bapst Memorial” di Bangor fino al 1967 e infine l’Università del Maine a Orono. Ha incontrato il suo attuale marito, il noto scrittore Stephen King, quando entrambi erano al college. Hanno deciso di sposarsi il 2 gennaio del 1971, dopo la nascita della loro primogenita Naomi Rachel. Nel 1972 nacque il loro secondo figlio Joseph Hillstrom e nel 1977 il terzo, Owen Phillip.

Oltre ad essere una famosa scrittrice,Tabitha King è anche attiva socialmente ed è membro di numerosi comitati impegnati in iniziative umanitarie.

“McDowell … stava completando questo romanzo, leggermente soprannaturale, quando morì nel 1999. Tabitha King lo ha ultimato splendidamente imprimendogli tono, aura e sapore, ottenendo un romanzo divertente e intrigante, magneticamente leggibile.” [Booklist]

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Michael McDowell, che è stato uno scrittore di magistrali romanzi horror nella più genuina tradizione gotica (tra cui la serie di Blackwater che viene rappresenta come un vero e proprio classico del genere), si è spento nel 1999 lasciando un manoscritto incompiuto che avrebbe dovuto essere il suo ultimo romanzo. Tabitha King, moglie diStephen King, autrice di una serie di romanzi di successo, ha completato l’opera iniziata da McDowell riuscendo così a dare vita a ‘Come candele che bruciano’ (Candles Burning) che la casa editrice Sperling & Kupfer ha pubblicato il  30 marzo 2010.

Il risultato, nato dall’unione di queste due grandi firme, è un romanzo intriso di tradizione gotica e tratti strategici di orrore, intessuti a fondamento basilare della trama, che riveste momenti trepidanti di prim’ordine, trasportando il lettore in un tempo e in un luogo che non esistono più, mentre i denti ballano nella follia delle ombre appena intraviste tra le pagine.

‘Come candele che bruciano’ ricorda un po’ i lavori di Peter Straub, ma la caratterizzazione voluta da Tabitha King lo differenzia essenzialmente per l’inserimento di temi come ‘il senso di colpa, l’innocenza e la corruzione‘, senza comunque fare a meno dell’horror e del soprannaturale nelle voci dei vivi e dei morti. Un romanzo che si muove ad un ritmo ipnotico, come una biscia d’acqua che avvistata la preda (leggi: il lettore) si avvicina sinuosamente per agguantarla.

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Calliope "Calley" Dakin è la prediletta di papà, tanto da esasperare sua madre, Roberta Ann, appartenente alla antica – e prestigiosa – famiglia Carroll. Benché abbia sposato Joe Cane Dakin, e benché lui possieda una florida catena di concessionarie di automobili, Roberta Ann non gli permette mai di dimenticare le sue umili origini. Ma è Calley a subire maggiormente il disprezzo della madre, perché è in tutto e per tutto una Dakin di ceto inferiore. Sente inoltre cose che forse una bimba non dovrebbe sentire, e sa cose che una bimba non dovrebbe sapere…
Calley ha solo sette anni quando l’adorato padre viene torturato, ucciso e squartato da due donne, senz’alcun motivo apparente. Lei e la madre si ritrovano coinvolte in eventi inspiegabili in seguito ai quali rimangono confinate a Pensacola Beach, dove – in una casa che è la copia esatta di quella della defunta bisnonna di Calley – un’altra donna le aspetta al varco. Una donna che sa chi è Calley, e cerca di controllarla. Perché la piccola ha un potere, e qualcuno vuole usarlo. Qualcuno che ha commesso l’errore di eliminare il suo papà, senza capire che l’amore di questa bambina speciale per lui non può essere distrutto dalla semplice morte. Né quello di suo padre per lei.
Dalla penna di Michael McDowell e Tabitha King, un’opera che si snoda in modo ipnotico come le spire di un serpente d’acqua; una storia di fantasmi e di creature che strisciano nell’oscurità, intrigante e magnetica, nella miglior tradizione del romanzo gotico.

L’amore è come una candela.Come una candela che brucia.Un giorno morirete ed appena lasciato il corpo vi accorgerete dicome andava vissuta questa vita: come una candela che brucia.Osservate la candela. Come resiste al vento con le sue deboli forze.Continua a bruciare senza risparmio, fino in fondo,senza chiedersi per chi o perché.Ricordatevi questo. La fiamma del cuore va tenuta accesa,senza scopo specifico, senza scadenza di tempo.Lasciate il vostro cuore acceso sempre.Questo è il fuoco che brucerà continuamenteperché l’uomo abbia un futuro : è il cuore.Così vive il cuore : questa è la sua dignità.Il suo essere cuore è bruciare, scaldare, illuminare.Ricordatelo anche nei momenti difficili.Costi quel che costi val sempre la pena di scaldare ed illuminare. Tratto dal libro:  “ASCOLTA IL CUORE” di Ferro Ledvinka

Un libro che ho letto tutto d’un fiato…

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