Edoardo Sanguineti in memoria…

                

Edoardo Sanguineti
 
In memoria
 
clic
 

« La poesia non è una cosa morta, ma vive una vita clandestina. »
(Edoardo Sanguineti )

Edoardo Sanguineti (Genova, 9 dicembre 1930  Genova, 18 maggio 2010) è stato un poeta e scrittore italiano, che ha fatto parte del Gruppo 63.
Edoardo Sanguineti è considerato tra i più importanti poeti contemporanei viventi. Nato a Genova nel 1930, qui vive e insegna letteratura italiana all’Università, presso la Facoltà di Lettere. È stato docente universitario anche a Torino e Salerno. Nel 1979 è stato eletto deputato come indipendente nelle liste del Partito Comunista Italiano, restando in Parlamento fino al 1983. La sua attività letterale ricopre molti generi e ambiti. Come poeta ha dato inizio fin dagli anni Cinquanta ad una ricerca avanzata della neoavanguardia, con Laborintus (1956) cui hanno fatto seguito molte raccolte. Egli in particolare è stato compreso nell’antologia dei Novissimi nel 1961 e ha fatto parte del celebre Gruppo 63, legandosi alla ricerca della neoavanguardia, di cui ha rappresentato l’ala più impegnata a livello politico-ideologico. Altri poeti e scrittori appartenenti al gruppo sono stati Umberto Eco, Luciano Anceschi, Elio Pagliarani, Nanni Balestrini. Nel campo della narrativa ha pubblicato Capriccio italiano (1963) e Il giuoco dell’Oca (1967). Ha composto anche testi per il teatro. Copiosa è anche l’attività saggistica dell’autore. Ha collaborato con vari artisti, anche al di fuori dell’ambito letterario specifico, con le avanguardie musicali (Luciano Berio, per il quale ha scritto vari libretti), pittoriche (Enrico Baj) e teatrali (fra tutti Luca Ronconi e Andrea Liberovici). Inoltre, Sanguineti è autore di una antologia della Poesia Italiana del Novecento (1969), tuttora fondamentale. Ha collaborato a diversi quotidiani come ” Paese Sera”, “L’Unità”, “Il Lavoro”.

Raccomando ai miei posteri un giudizio distratto, per i poeti del mio tempo:
(perché fu il tempo, dicono, della distratta percezione):

è inutile pensare, adesso,

ai neostrutturalisti dannunziani (e a tutti gli “orecchini” che verranno, se verranno):
(come è inutile diagnosticarli, rigidi, questi sciamani di Lucifero, e le loro squisite
disperazioni, tra le fedi e le speranze dell’ultima spiaggia borghese, tra i lampi
ardenti dell’apologetica indiretta apocalittica):

io non sono così, e non voglio

essere così: (e l’altra sera potevo concludere, all’Italsider, confessandomi chierico):
sono un chierico rosso, e me ne vanto:

(e oggi, guarda, mi sorprendo che canticchio,

facendomi la barba, all’improvviso: “Montale, gli ottant’anni ti minacciano…”):

* Edoardo Sanguineti, Segnalibro (Postkarten LXVII poesie, 1972-1977), Feltrinelli, Milano 1989

Edoardo Sanguineti (foto di Giovanni Giovannetti)

Siamo tutti politici (e animali)

Siamo tutti politici (e animali):
premesso questo, posso dirti che
odio i politici odiosi: (e ti risparmio anche soltanto un parco abbozzo di
[catalogo
esemplificativo e ragionato): (puoi sceglierti da te cognomi e nomi, e sparare
nel mucchio): (e sceglierti i perché, caso per caso)
ma, per semplificare,
ti aggiungo che, se è vero che, per me (come dico e ridico) è politica tutto,
a questo mondo, non è poi tutto, invece, la politica: (e questo mi definisce,
sempre per me, i politici odiosi, e il mio perché:
amo, così, quella grande
[politica
che è viva nei gesti della vita quotidiana, nelle parole quotidiane (come ciao,
pane, fica, grazie mille): (come quelle che ti trovi graffite dentro i cessi,
spraiate sopra i muri, tra uno slogan e un altro, abbasso, viva):
(e poi,
lo so che non si dice, ma, alla fine, mi sono odiosi e uomini e animali):

(Edoardo Sanguineti, Glosse)

Piangi, piangi (Edoardo Sanguineti)

Piangi piangi, che ti compero una lunga spada blu di plastica, un frigorifero
Bosch in miniatura, un salvadanaio di terra cotta, un quaderno
con tredici righe, un’azione della Montecatini:
piangi piangi, che ti compero
una piccola maschera antigas, un flacone di sciroppo ricostituente,
un robot, un catechismo con illustrazioni a colori, una carta geografica
con bandierine vittoriose:
piangi piangi, che ti compero un grosso capidoglio
di gomma piuma, un albero di Natale, un pirata con una gamba
di legno, un coltello a serramanico, una bella scheggia di una bella
bomba a mano:
piangi piangi, che ti compero tanti francobolli
dell’Algeria francese, tanti succhi di frutta, tante teste di legno,
tante teste di moro, tante teste di morto:
oh ridi ridi, che ti compero
un fratellino: che così tu lo chiami per nome: che così tu lo chiami
Michele.

rose rosse per un grande poeta….

Questa voce è stata pubblicata in Personaggi Famosi. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento